Costituire una presenza costante e qualificata della Sanità Siciliana nelle sedi europee e internazionali rappresenta una priorità strategica per garantire una partecipazione efficace ai processi di formazione e implementazione delle politiche comunitarie.
Questo obiettivo diventa cruciale alla luce della crescente interconnessione tra mercati e ricerca, che rende indispensabile un approccio globale per affrontare i numerosi problemi sanitari del nostro tempo.
In questo contesto, a Palazzo dei Normanni, oggi, 19 novembre, i protagonisti della sanità siciliana si sono confrontati al convegno “L’internazionalizzazione del SSR: nuove sfide per una sanità dinamica”.
Il programma Mattone Internazionale Salute
“ Il programma mira a promuovere e divulgare sul territorio nazionale le politiche comunitarie e le opportunità offerte dai programmi europei e internazionali in ambito sanitario. La globalizzazione della sanità impone ai sistemi regionali, come quello siciliano, di adattarsi rapidamente alle sfide poste dalle politiche europee. Non si tratta solo di accedere a fondi o risorse, ma di trasformare le istituzioni sanitarie locali in attori globali capaci di contribuire allo sviluppo di modelli innovativi. Il PMIS, in questo senso, funge da ponte tra le esigenze locali e le opportunità internazionali, sostenendo la diffusione di buone pratiche e favorendo la cooperazione tra regioni”. A spiegarlo è Alberto Firenze, direttore sanitario del Policlinico di Palermo e referente per la Regione Siciliana del Programma Mattone Internazionale Salute (ProMIS), struttura a supporto delle Regioni nei processi di internazionalizzazione.
“Uno degli elementi centrali del Programma è la formazione di una classe dirigente sanitaria in grado di dialogare con le istituzioni europee, partecipare ai tavoli decisionali e utilizzare al meglio gli strumenti messi a disposizione dall’Unione Europea – prosegue -. La Sicilia, con le sue peculiarità e i suoi punti di forza, può emergere come modello di eccellenza, ma è necessario costruire una strategia integrata che valorizzi competenze locali e collaborazioni internazionali“.
Sfide e opportunità
“L’obiettivo è rafforzare la cultura progettuale e creare un laboratorio in cui sviluppare al meglio le progettualità”. A dichiarato Salvatore Iacolino, dirigente generale del DOS.
“L’internazionalizzazione significa anche ricerca e cooperazione internazionale – ha aggiunto Iacolino -. La Sicilia, al centro del Mediterraneo, deve valorizzare appieno le sue potenzialità. La partecipazione di direttori generali e rappresentanti di varie istituzioni dimostra che solo una rete concreta di relazioni può supportare lo sviluppo di progetti seri”.
“Abbiamo a disposizione 105 milioni di euro nell’ambito del PNES (Piano Nazionale di Equità nella Salute) che utilizzeremo con attenzione, ponendo al centro il genere femminile, i consultori, la salute mentale e gli screening oncologici. L’obiettivo è colmare il divario nella prevenzione, ereditato dal passato, e dare un segnale tangibile di seria e rigorosa programmazione attraverso le iniziative che l’assessorato regionale intende promuovere e sviluppare concretamente – evidenzia -. La necessità di rispondere alle emergenze, affrontare l’aumento delle malattie croniche e adottare tecnologie avanzate richiede investimenti non solo economici, ma anche organizzativi e culturali. Per esempio, la digitalizzazione della sanità rappresenta un’opportunità straordinaria per migliorare l’efficienza e l’accesso alle cure, ma richiede infrastrutture adeguate e personale qualificato”.
“In questo contesto, la Sicilia può giocare un ruolo fondamentale e stiamo lavorando alle criticità che sono simili alle altre Regioni”, conclude.