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Garibaldi di Catania, standard elevati nonostante il Covid

venerdì 26 Maggio - 2023 | di Giorgia Görner Enrile | Categorie: Articoli

Sono tante le urgenze in sanità sorte dopo il Covid, ma in Sicilia non mancano le eccellenze.

L’Agenas ha valutato le performance dei manager di 53 ospedali pubblici, di cui 30 universitari, divisi rispettivamente per chi ha più di 700 posti letto o meno di 700 posti letto. A questa valutazione si aggiungono i dati del Piano nazionale esiti, uno strumento con cui Agenas testa annualmente la qualità delle cure, a conferma della corrispondenza tra capacità dei manager e risultati clinico-assistenziali.

Ma quando un ospedale funziona bene?

Un’azienda ospedaliera funziona bene quando rispetta determinati requisiti:

1) un Pronto soccorso funzionante dove i pazienti ricevono assistenza e cure entro le 8 ore;

2) tempi di attesa che rispettano quanto indicato dalla legge;

3) qualità dei servizi sanitari, tra cui la capacità di attrarre pazienti da fuori Regione;

4) bilanci e conti in ordine;

5) numero adeguato di medici e infermieri per posto letto;

6) macchinari e apparecchiature non obsolete.

I dati dell’Agenas prendono in considerazione l’anno 2021, ed esaminano 53 ospedali. Di questi 12 hanno un livello di performance basso, 32 medio e solo 9 alto.

I nove ospedali top, sono tutti nel Centro Nord, mentre in Sicilia: il Garibaldi di Catania, il Papardo di Messina e il Policlinico di Palermo, di Catania e di Messina, hanno raggiunto un livello medio, causa Covid.

 

Il Garibaldi di Catania, nel 2019, era uno dei 17 migliori ospedali d’Italia. Per il sovraccarico delle aziende ospedaliere è normale che alcuni parametri siano scesi. Nonostante ciò, gli investimenti nel 2021 sono aumentati, come i parametri della governance dei processi organizzativi. Calata di pochissimo la sostenibilità economica patrimoniale.

Dovremo attendere il prossimi dati per rivedere il Garibaldi nella top 20. con il nuovo Pronto Soccorso, inaugurato il 20 marzo scorso, risulterà un ulteriore incremento di investimenti, un notevole aumento di posti letto, personale sanitario, ma anche tanta tecnologia di ultimissima generazione, per non parlare della sostenibilità e del basso consumo energetico del plesso.

I numeri alla fine premiano la sintesi realizzata dal direttore generale Fabrizio De Nicola in un contesto complesso tra mille difficoltà.

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