“La parola chiave del Cracking Cancer è ‘Insieme’ ed infatti abbiamo affrontato unitariamente le acquisizioni scientifiche e le organizzazioni dei servizi, gli aspetti comunicativi e la voce dei pazienti. Soprattutto abbiamo approfondito quello che risulta il tema centrale dell’oncologia: la scienza viaggia a velocità avanzata e ogni giorno ci confrontiamo con nuove terapie e strumenti di cura. Ebbene: questo fermento di ricerca ha bisogno di ricadute in termini di organizzazione e percorsi di cura. E quindi ha bisogno di essere inserito nei binari della rete oncologica”. A evidenziarlo è Gianni Amunni, coordinatore scientifico dell’evento insieme a Vincenzo Adamo (Professore di Oncologia Medica, Università di Messina e Coordinatore della ReOS – Rete Oncologica Siciliana).
DATI SUL VISSUTO DEI PAZIENTI
Il “vissuto dei pazienti” è stato esposto con la presentazione dei risultati di due questionari che sono stati sottoposti negli ultimi due mesi ad Associazioni di Pazienti (75 realtà nazionali) e a malati del territorio siciliano (314 persone).
Dai dati è emerso l’impatto della diagnosi di tumore sulla vita quotidiana, che ha modificato pesantemente la sfera della sessualità (16% delle risposte), l’equilibrio psicologico (14%), i progetti sul futuro (13%), l’aspetto fisico (13%), i rapporti personali ed il lavoro (entrambi 11%). Interessante poi notare la “reazione alla malattia”: il 23% ha reagito dedicandosi ad attività culturali, il 21% incontrando altri malati e coinvolgendosi in associazioni di pazienti, mentre il 19% ha trovato una strada dedicandosi ad attività religiose o (il 17%) ad attività sportive.
Nel questionario delle Associazioni il 98% dei rispondenti ha sottolineato che il modello di Rete Oncologica dovrebbe essere presente in tutte le regioni perché rappresenta “una istituzione che coordina e regolamenta le attività in campo oncologico regionale garantendo appropriatezza delle cure, equità d’accesso e fruizione estesa dei servizi”. Le Associazioni hanno poi rilevato che per un miglioramento dell’offerta oncologica, le Regioni dovrebbero assicurare una migliore integrazione ospedale-territorio, riducendo i tempi d’attesa di esami clinici, garantendo una migliore presa in carico post-ricovero ed un più vasta gestione degli screening.
IN SICILIA
“Il Cracking Cancer ha avuto molti risultati positivi“, spiega Adamo, premiato per la lungimiranza, il coraggio e la costanza con cui ha sviluppato la Rete Oncologica Siciliana.
“Particolarmente importante è il confronto tra Rete Oncologica Siciliana e i le rappresentanze dirigenziali della sanità sul territorio. Qui gli interventi di Luigi Aprea (Direttore sanitario, Aou Paolo Giaccone di Palermo), Luca Bianciardi (direttore sanitario, Clinica La Maddalena, Palermo), Piero Civello (vice-direttore sanitario AOU Buccheri-Fatebenefratelli, Palermo), Cinzia de Benedetto (Direttore sanitario, ISMETT, Palermo), Salvatore Giuffrida (Commissario straordinario, AOU Cannizzaro, Catania) e Vincenzo Spera (Commissario straordinario, ASP Trapani) hanno offerto una confortante visione unitaria della sanità siciliana, ricca di competenze troppo spesso sottaciute – prosegue -. La domanda è stata: quale relazione c’è tra Rete oncologica siciliana e le aziende territoriali? E questa relazione genera outcomes positivi per i cittadini? La risposta è stata compatta: “Una relazione ottimale: finalmente possiamo lavorare insieme per raggiungere outcomes d’eccellenza, attraverso modelli condivisi, con il coinvolgimento del territorio, puntando al miglioramento della salute dei nostri cittadini ed evitando che questi vadano altrove per ottenere risposte di qualità”.