Sono più di 35mila le azioni legali che vengono intentate ogni anno in Italia per colpa medica. Nel 90-95% dei casi il giudizio si conclude, però, con l’assoluzione del medico.
“I ginecologi sono ai vertici della classifica, spesso ingiustamente“, afferma Giuseppe Ettore, direttore dell’U.o. Ostetricia e Ginecologia, Arnas Garibaldi-Nesima Catania.
“Bisogna rendere virtuosi alcuni processi assistenziali, comunicare ai pazienti, avere dei protocolli condivisi e nello stesso tempo comunicare bene anche gli eventi che non vanno bene – prosegue -. La carenza di questi elementi portano alll’attivazione di tantissime procedure giudiziarie”.
“Chiediamo allo Stato di mettere in chiaro che noi medici possiamo rispondere solo per colpa grave o dolo e che l’azione penale deve essere solo discrezionale – conclude -. I periti, che sono quelli che condannano i medici, devono avere le giuste competenze e solo con certi requisiti possono esprimere un parere autorevole. Inoltre, servirebbe un registro del rischio clinico per specializzazione“.